PRALI
UN PO' DI STORIA...
Il Comune, che fino al 1937 si chiamava Praly, deriva il suo nome dal termine dialettale pral (prati), ad indicare le estese aree prative del suo territorio. Si trova all'estremità della val Germanasca, adagiato in un'ampia conca su cui scorre il torrente d'Envie e ai piedi delle vette delle Alpi Cozie, che la dividono dal Parco del Queyras.
Le prime tracce della sua esistenza sono dell'XI secolo, ma il primo documento ufficiale che ne attesti l'esistenza è del 1462. Fin dall'inizio è documentata la presenza dei valdesiche nel 1533 vi celebrarono un Sinodo per confermare l'adesione alla Riforma protestante. Nel 1556 fu costruito nella frazione di Ghigo un tempio per tutti i valdesi dell'alta val Germanasca.
Tra il 1630 e il 1655 fu colpita dalla peste e poi distrutta dalle truppe dei Savoia. Nel 1686gli abitanti si arresero ai Francesi, che avevano già distrutto Angrogna e Torre Pellice. Il tempio valdese fu trasformato in chiesa cattolica.
I valdesi ritornarono dall'esilio di Ginevra nel 1689 (il cosiddetto Glorioso Rimpatrio), ma il comune fu nuovamente occupato dai francesi. Passò poi ai Savoia, che cercarono di riportarvi il cattolicesimo: nel 1767 carlo Emanuele III fece ricostruire una chiesa cattolica nella frazione Villa.
Fu poi occupato da Napoleone e nel 1815 passò definitivamente ai Savoia.
Nel 1870 inglobò il comune di Rodoretto, che si trova in un vallone laterale racchiuso da altre cime; nel 1882 cedette invece al comune di Salza la frazione Fontane, e nel 1895 la frazione Bessè al comune di Perrero. Nel 1937 il regime fascista italianizzò il suo nome da Praly a Prali.
Il paese ha legato la sua storia principalmente alle vicende dei Valdesi, di cui esiste un'ampia documentazione nel Museo Storico, ubicato all'interno del vecchio tempio valdese, unico esempio in valle di chiesa sopravvissuta alle guerre di religione, che ospitò per un culto di ringraziamento gli esuli valdesi tornati alle valli (1689).
Nella zona un tempo erano attive parecchie miniere di talco, che è possibile raggiungere e vedere dall'esterno (Sapatlé, Envie, Malzas), è stata inoltre valorizzata turisticamente la sezione Paola della miniera Fontane-Crosetto, che si estende in parte anche nel Comune di Salza, ed è possibile visitare lungo un percorso di 2 Km.
All'imbocco della galleria un Centro museale offre una ricca documentazione sul lavoro minerario e sulle principali caratteristiche culturali e paesaggistiche della valle. Da segnalare ancora il Museo Valdese di Rodoretto, ubicato nella scuola Beckwith del villaggio, che documenta il lavoro e la vita della zona. Dal punto di vista paesaggistico il paese ha saputo mantenere intatta la sua identità di autentico villaggio alpino, cercando di far convivere le esigenze turistiche con le peculiarità naturali dell'ambiente. D'inverno per gli sportivi il territorio offre in mezzo a boschi di larici, di pini e di abeti, diversi impianti per lo sci da discesa e alcune piste per il fondo; d'estate propone invece diversificate possibilità di suggestive passeggiate ed escursioni naturalistiche nel vallone delle miniere, nei luoghi del Rimpatrio dei Valdesi e nella conca dei Tredici Laghi, un altopiano dominato dal monte Cournour (m 2868), con i suoi cristallini specchi d'acqua a quote variabili. Fra i monumenti di stile moderno, che utilizzano in modo massiccio la pietra locale, segnaliamo il Tempio valdese, la Chiesa cattolica Mater Dei che ospita una pregevole xilografia di Nastasio e il Centro ecumenico di Agape, un villaggio che organizza nell'arco di tutto l'anno campi internazionale di carattere teologico e sociale.
Durante i XX Giochi olimpici invernali del 2006 ha ospitato gli allenamenti di sci alpino e sci di fondo.
Le prime tracce della sua esistenza sono dell'XI secolo, ma il primo documento ufficiale che ne attesti l'esistenza è del 1462. Fin dall'inizio è documentata la presenza dei valdesiche nel 1533 vi celebrarono un Sinodo per confermare l'adesione alla Riforma protestante. Nel 1556 fu costruito nella frazione di Ghigo un tempio per tutti i valdesi dell'alta val Germanasca.
Tra il 1630 e il 1655 fu colpita dalla peste e poi distrutta dalle truppe dei Savoia. Nel 1686gli abitanti si arresero ai Francesi, che avevano già distrutto Angrogna e Torre Pellice. Il tempio valdese fu trasformato in chiesa cattolica.
I valdesi ritornarono dall'esilio di Ginevra nel 1689 (il cosiddetto Glorioso Rimpatrio), ma il comune fu nuovamente occupato dai francesi. Passò poi ai Savoia, che cercarono di riportarvi il cattolicesimo: nel 1767 carlo Emanuele III fece ricostruire una chiesa cattolica nella frazione Villa.
Fu poi occupato da Napoleone e nel 1815 passò definitivamente ai Savoia.
Nel 1870 inglobò il comune di Rodoretto, che si trova in un vallone laterale racchiuso da altre cime; nel 1882 cedette invece al comune di Salza la frazione Fontane, e nel 1895 la frazione Bessè al comune di Perrero. Nel 1937 il regime fascista italianizzò il suo nome da Praly a Prali.
Il paese ha legato la sua storia principalmente alle vicende dei Valdesi, di cui esiste un'ampia documentazione nel Museo Storico, ubicato all'interno del vecchio tempio valdese, unico esempio in valle di chiesa sopravvissuta alle guerre di religione, che ospitò per un culto di ringraziamento gli esuli valdesi tornati alle valli (1689).
Nella zona un tempo erano attive parecchie miniere di talco, che è possibile raggiungere e vedere dall'esterno (Sapatlé, Envie, Malzas), è stata inoltre valorizzata turisticamente la sezione Paola della miniera Fontane-Crosetto, che si estende in parte anche nel Comune di Salza, ed è possibile visitare lungo un percorso di 2 Km.
All'imbocco della galleria un Centro museale offre una ricca documentazione sul lavoro minerario e sulle principali caratteristiche culturali e paesaggistiche della valle. Da segnalare ancora il Museo Valdese di Rodoretto, ubicato nella scuola Beckwith del villaggio, che documenta il lavoro e la vita della zona. Dal punto di vista paesaggistico il paese ha saputo mantenere intatta la sua identità di autentico villaggio alpino, cercando di far convivere le esigenze turistiche con le peculiarità naturali dell'ambiente. D'inverno per gli sportivi il territorio offre in mezzo a boschi di larici, di pini e di abeti, diversi impianti per lo sci da discesa e alcune piste per il fondo; d'estate propone invece diversificate possibilità di suggestive passeggiate ed escursioni naturalistiche nel vallone delle miniere, nei luoghi del Rimpatrio dei Valdesi e nella conca dei Tredici Laghi, un altopiano dominato dal monte Cournour (m 2868), con i suoi cristallini specchi d'acqua a quote variabili. Fra i monumenti di stile moderno, che utilizzano in modo massiccio la pietra locale, segnaliamo il Tempio valdese, la Chiesa cattolica Mater Dei che ospita una pregevole xilografia di Nastasio e il Centro ecumenico di Agape, un villaggio che organizza nell'arco di tutto l'anno campi internazionale di carattere teologico e sociale.
Durante i XX Giochi olimpici invernali del 2006 ha ospitato gli allenamenti di sci alpino e sci di fondo.
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